Com'è nata l'idea di una bottiglia per la Sardegna
Frequentando con molto interesse professionale i corsi dell’ONAV, e quelli di sommelier, ho notato che nei libri di testo si parla di contenitori per il vino, bottiglie comprese. Fin dai tempi dei Romani il vetro era conosciuto ed utilizzato come contenitore per creme ed unguenti. Il vino ed altri liquidi erano trasportati in otri o altri contenitori costruiti con materiali diversi, quali terracotta, legno, ecc. la chiusura di detti contenitori comportava vari problemi che erano ovviati in tanti modi: uso della resina, pece ed altri vari prodotti. La comparsa del contenitore in vetro per il vino avvenne molto più tardi per merito degli inglesi con lo scopo di trasportare e conservare il nettare di Bacco; il primo vino che ebbe tale onore fu lo Champagne, non come lo conosciamo oggi. Nei tempi il contenitore per vino subì diverse trasformazioni nelle forme. Nelle sue varie forme, la bottiglia che noi oggi conosciamo ha avuto anche origini patriottiche e commerciali , atte ad individuare la provenienza del prodotto in esso contenuto, generalmente vino.
Le bottiglie tipiche:
IN FRANCIA
Bottiglia “ BORDOLESE”, Il suo utilizzo indica il vino proveniente dalla zona del BORDEAX,anche se oggi viene utilizzata pure in altre zone.
Bottiglia “ BORGOGNONA “sta ad indicare che il prodotto proviene dalla zona della BORGOGNA, anche questa oggi non è più esclusiva della
predetta zona.
La bottiglia “ CHAMPAGNOTTA” indica i vini prodotti nella zona della CHAMPAGNE oggi utilizzata per tutti gli spumanti, e nelle
capacità diverse ( fino a L 15 equivalente a 20 bott. normali.).
La bottiglia “ CLAVELIN” da cl 0,62, utilizzata per la commercializzazione del Vino giallo ( vin jaune) della zona del GIURA.La capienza sta ad indicare che da 100 L di vino appena svinato ne rimangono 62 L.
Bottiglia ad “ANFORA" caratteristica per i vini di CÔTES de PROVENCE, e, tante altre ancora. Diverse sono anche le forme di bottiglie per contenere i liquori in genere.
Ci si domanda, in altre parti dell’ Europa e non, cosa si è fatto per far riconoscere a prima vista i propri prodotti?
IN PORTOGALLO
Il Portogallo, per il vino Porto utilizza una bottiglia più bassa e più larga della classica bordolese .
IN ITALIA
Certamente il contenitore più famoso è il "FIASCO" rivestito con un intreccio di erbe palustri, sicuramente nato con il Chianti. Detto contenitore oggi è poco utilizzato, ed il consorzio del fiasco ne ha promosso un altro tipo con il collo più allungato e della capacità di L 0,75. Oltre alla Toscana cos’altro c’è?
“ALBEISA” Utilizzata per i grandi vini della provincia di CUNEO.( PIEMONTE ).
“ANFORA” Utilizzata tipicamente per il vino Verdicchio. ( MARCHE ).
“PULCIANELLA“ Simile al fiasco ma più ovale, in pratica utilizzata per l’ Orvieto bianco.( UMBRIA ).
“MARSALESA” Simile ad una bottiglia bordolese, con il collo bombato ad oliva, utilizzata per il vino MARSALA.( SICILIA )
E’ spontaneo chiedersi come mai una regione come la Sardegna,a forte vocazione enologica,e non solo, non utilizzi una sua bottiglia,che dia valore aggiunto ai suoi prodotti, già di per se famosi? Sarebbe un veicolo ulteriore di commercio e turistico- affettivo. La Sardegna ogni anno ospita tantissimi turisti, e tutti rimangono affascinati dal suo mare, dalle popolazioni,e dai suoi prodotti enologici, oleari, e altro, si pensi al liquore di Mirto, al Filuferru, al Villacidro, ecc.ecc. Da queste brevi e incomplete considerazioni è nata l’idea di creare la bottiglia NURAGHEISA.